Questo anniversario non rappresenta solo un momento di commemorazione del passato,
ma anche un’opportunità per guardare al futuro con nuovi progetti di sviluppo e di crescita per tutti coloro che ci seguono e vogliono aggiungersi ai nostri passi.
Camminare, la riscoperta delle antiche vie, dei luoghi che ci parlano di culture e tradizioni che rischiano di essere dimenticati. È la nostra testimonianza il nostro contributo alla valorizzazione di quella storia che attraverso i secoli ha contraddistinto la nostra cultura, alla tutela e conservazione del territorio, allo sviluppo delle attività ecoturistiche del nostro paese.
Cerchiamo di affrontare tali esperienze e vorremmo che attraverso le nostre, questa cultura, diventi insieme a quella di ciascuno di voi, una breccia attraverso la quale entrare in questo cupo mondo monotono e industrializzato e farne un occasione per cambiarlo, per non restare spettatori inermi.
Non abbiamo l’intento di trasformare le persone, non sia mai, ma desideriamo condividere attraverso i nostri itinerari quelle che sono le “esperienze sensoriali”: ascoltare i propri passi attraverso il fruscio delle foglie, osservare le sfumature di colori col passare del tempo, carpire le varie essenze al passaggio di una leggera brezza, avvertire sotto i polpastrelli la rugosità di una corteccia di un albero secolare, gustare l’asprigno di frutti ed erbe selvatici. Questo è quello che vogliamo che il viandante riesca a percepire, ci basta sapere che i nostri amici escursionisti chiedano sempre più insistentemente di partecipare e condividere le nostre scelte.
Siamo immersi nella storia talvolta inconsapevolmente, convinti che abbiamo gli strumenti necessari per poterla raccontare, convinti di saper conoscere il passato che invece ci sfugge.
E allora io ora provo a raccontarvi questa storia che ci riguarda da vicino, perché per noi la storia è sempre stata un valore aggiunto, e da cui abbiamo sempre attinto.
La nostra storia in sintesi è questa:
“Un bambino viene accompagnato tutte le domeniche da suoi genitori sui monti lattari, perché esile e bisognoso di aria salubre, ma per lui l’unico vero e proprio nutrimento è lo spazio che ha intorno, la natura, un luogo da scoprire, un mondo da esplorare.
Cresce camminando, cammina per andare a scuola, cammina per andare dagli amici che condivide con loro la stessa passione, passione che su internet, nel 2004 diventa una fucina di conoscenza, scoprono un sito di un cartografo, guida locale, e così cominciano a mangiare pane e cartine dei monti lattari.
L’interesse aumenta, si aggiungono altri appassionati del camminare lento, che ben presto diventeranno i primi personaggi ed interpreti di questa storia, si cimenta da autodidatta per la realizzazione di un sito dove all’interno raccoglie storie fotografiche descrivendo i percorsi intrapresi.
Nasce ULYXES, il nome è stato coniato unendo le traduzioni del nostro eroe omerico, dall’inglese (lingua internazionale): Ulysses e dal latino (lingua madre): Ulixes.
Un uomo sempre peregrino, che solca nuovi lidi alla ricerca del proprio io.
Era il 2007 quando la nave di Ulisse intraprese il primo cammino oltre porta, portando con se le vestigia della dea Minerva sull’Appennino, luogo indiscusso di Ercole, figura mitologica venerato dai sanniti un grande popolo del Cammino in “apaciguaramento”: i Lerka Minerka, detti anche Teste di Legno per le famose piroccole di legno scolpite.
Quattro anni dopo, nel 2011, l’escursionismo cominciava a svilupparsi a destra ed anco a sinistra, qui si prese la decisione di diventare associazione in maniera giuridica.
Da qui in poi sono partite una serie di collaborazioni e progetti con diversi enti e associazioni quali il CAI, WWF, Telethon, AIRC, e Proloco di varie città tra le quali ancora oggi c’è un forte legame con l’associazione Pelagos di Praiano, ed infine l’Archeoclub di Massa Lubrense.
Nel frattempo l’associazione entra a far parte di una grande famiglia come la FIE: Federazione Italiana Escursionismo: da qui nasce una continua e infinita collaborazione con le altre associazioni interne ad essa, da dove non si fa altro che attingere conoscenza ed esperienza. Si attivano per diventare accompagnatori volontari dei propri soci, condividendo con loro il senso di responsabilità e il principio dell’inclusione sociale.
Dopo tanti km. percorsi durante tutti questi anni i progetti non finiscono mai, tra questi c’è Camminapenisola, un percorso a tappe della nostra terra, che va da Vico Equense a Massa Lubrense, dove si percorrono viuzze, vicoli e sentieri ricchi di storia e tradizione, che un tempo erano le principali arterie della penisola sorrentina.
E poi c’è il progetto Camminiamo Tutti Insieme, un progetto di escursionismo accessibile, dove anche le persone meno fortunate di noi, possono ammirare panorami mozzafiato, utilizzando dispositivi che permettano loro di raggiungere luoghi meno frequentati in montagna, respirando aria salubre. Un progetto pilota, partito proprio da noi in Campania, che si sta sviluppando con grandi risultati, attraverso la Federazione, in tutte le altre regioni d’Italia.”
E quindi domenica 20 ottobre 2024 dove potevamo festeggiare noi Ulyxes e le altri associazioni escursionistiche campane se non nel cuore del mito di Odisseo? Qui il promontorio e le isole delle sirene oltre la baia di Ieranto, qui l’Athenaion costruito da Ulisse in onore della dea Athena (Minerva latina), riconoscente per aver superato le insidie delle sirene.
Ma oltre il mito rievocare anche la storia, percorrendo gli ultimi chilometri della Via Minervia, il più antico collegamento terreste della Penisola Sorrentina, con i suoi quasi 3000 anni di vita, su cui le più antiche popolazioni autoctone italiche (ausoni, opici e sanniti) hanno imparato a convivere con greci ed etruschi e poi con i romani. Patto suggellato e scolpito nella roccia nell’alfabeto osco-sannita della lingua campana nell’approdo di levante del santuario di Minerva nel II secolo a.C.
Farlo, organizzando una passeggiata e poi una festa accessibile alla disabilità, è stata la ciliegina sulla nostra torta.
Ulisse impiegò 10 anni per il suo viaggio attraverso la conoscenza prima di rientrare nella sua Itaca. Noi ulyxiani abbiamo già doppiato il suo viaggio, ma abbiamo ancora sete di conoscenza e di esplorazione, benché attratti e ammaliati dalla nostra Itaca.
Auguri a tutti i soci, che sono la nostra anima portante.
ULYXES