Un’escursione di tre giorni sui sentieri della Grande Guerra.
Organizzato dal gruppo escursionistico della Lega Navale Italiana Sez. di Salerno, associazione aderente al Comitato Regionale Campania della FIE, il trekking ha avuto luogo dal 27 Giugno al 1° Luglio ed ha visto come partecipanti non solo tesserati della lega Navale italiana sez. di Salerno ma anche tesserati provenienti dalle altre associazioni campane a cui si è aggiunta la presenza del nostro Commissario Federale Formazione Ugo Stocco
La nostra tre giorni di trekking tra le cime della memoria inizia ai piedi del Monte Pasubio.
La Strada delle 52 Gallerie ci attende, un tunnel verso il passato, un sentiero che riecheggia di storie di eroismo e sacrificio. Ogni galleria è un varco nel tempo, un monito silenzioso al prezzo pagato per la libertà.
L’aria fresca di montagna si mescola all’odore della pietra umida, mentre i nostri passi risuonano nel silenzio irreale. Saliamo, e il panorama si apre maestoso, rivelando vallate incantevoli. Ma la bellezza è segnata dalle cicatrici della guerra: trincee profonde, crateri ancora visibili, scheletri di fortificazioni. Ogni passo è un omaggio a chi qui ha combattuto e dato la vita.
Raggiungiamo il Rifugio Achille Papa, dove ci concediamo una pausa. L’atmosfera è densa di storia, le pareti tappezzate di foto e cimeli di guerra. Il silenzio è spezzato solo dai racconti degli anziani, custodi di memorie vive, che riportano in vita le battaglie e gli eroi del Pasubio. Riprendiamo il nostro cammino raggiungendo la cima Palon ( 2232 m slm) dove un cielo terso ci accoglie mostrandoci un paesaggio brullo segnato dai colpi di artiglieria e da trincee contrapposte, italiani e austriaci uno di fronte all’altro quasi a toccarsi . Ai piedi del Dente italiano e di fronte al Dente Austriaco ci fermiamo in un attimo di raccoglimento a ricordo di chi su quelle contrapposte sponde ha sacrificato la propria vita
Secondo giorno: Forte Corbin e Monte Cengio (1354 m slm), tra storia e leggenda
Il sole illumina il nuovo giorno, e ci dirigiamo verso il Forte Corbin. Esploriamo le sue gallerie, i camminamenti di ronda, gli accasermamenti, l’enorme forno, immaginando l’inferno scatenato durante la Strafexpedition meglio nota come la battaglia degli Altipiani.
Riprendiamo il nostro cammino, affrontando l’ascesa al Cengio. Il sentiero si snoda tra guglie rocciose e formazioni carsiche, uno scenario aspro che rispecchia la durezza dei combattimenti. Saliamo, e complice la foschia in cui siamo immersi, le urla dei soldati, il frastuono delle bombe e il sangue versato riecheggiano nelle nostre menti. Ma tra le rovine, si scorgono anche segni di speranza: un fiore che sboccia tra le pietre, una farfalla che svolazza tra i rami. La vita che vince sulla morte. Dinanzi al monumento ai caduti qualcuno tra noi fa riecheggiare le note strazianti del silenzio, ci raccogliamo in un comune momento di commozione raccolti insieme tra le braccia di una sempre più incipiente e densa nebbia.
Dalla cima il panorama mozzafiato, tra sprazzi di luce, ci lascia senza fiato. Uno sguardo alla vastità del paesaggio, simbolo della bellezza e fragilità del nostro pianeta. Un senso di pace ci pervade, consapevoli di aver vissuto un’esperienza unica e profonda.
Terzo giorno: Monte Verena (2015 m slm) , tra riflessioni e panorami
L’ultima tappa è il Monte Verena. Immerso nella natura incontaminata, visitiamo il Forte omonimo, un gigante silenzioso che ha visto la guerra da vicino. Ci raccogliamo dinanzi alla lapide che ricorda i nomi dei caduti e tra essi riconosciamo cognomi dal suono familiare, ragazzi del nostro Cilento caduti per servire una patria costruita anche con il loro sacrificio. Passeggiamo tra le mura di pietra, immaginando i soldati che qui vivevano e combattevano.
Saliamo sulla cima del forte e veniamo ripagati da un panorama a 360 gradi che toglie il fiato. Osserviamo i monti che ci circondano, silenziosi testimoni di un passato tragico, e ci rendiamo conto di quanto sia importante custodire la memoria e costruire un futuro di pace.
Scendiamo dal Verena con il cuore colmo di emozioni. I tre giorni trascorsi tra Pasubio, Cengio e Verena ci hanno segnato profondamente. Abbiamo camminato tra le tracce della storia, abbiamo respirato l’aria eroica del passato, toccato con mano la fragilità della vita. Un viaggio che ci ha reso più consapevoli, più sensibili, più umani. Alla fine, dopo tante emozioni e tanti chilometri insieme, amici di più associazioni si sono ritrovati più uniti sotto le comuni insegne della FIE.
Giovanni SAGGESE – Lega Navale Trek – Salerno